Vaticano: "Teoria gender pericolosissima", dura condanna anche per la maternità surrogata
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Vaticano: “Teoria gender pericolosissima”, dura condanna anche per la maternità surrogata

Papa Francesco

Il nuovo documento del Vaticano condanna la “teoria gender” e la maternità surrogata, promuovendo il rispetto per ogni individuo.

Recentemente, il Vaticano ha emesso un documento che porta un messaggio chiaro contro la “teoria gender” e la pratica della maternità surrogata. Approvato da Papa Francesco e frutto di cinque anni di lavoro, il testo (intitolato Dignitas infinita) affronta con fermezza vari temi cruciali per il pontificato attuale. Inclusi la lotta alla povertà e la violenza contro migranti e donne.

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Tuttavia, attira particolare attenzione la sua netta opposizione alla “teoria gender”, descritta come “pericolosissima” poiché minaccia così l’essenza stessa dell’umanità.

Basilica di San Pietro, Città del Vaticano

Il chiaro messaggio del Vaticano

Come riportato da IlGiornale.it, il documento ribadisce che: “Ogni persona, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, va rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto“, condannando ogni forma di discriminazione e violenza.

Ciononostante, si evidenzia una forte critica verso il cambio di sesso. Questo viene considerato una minaccia alla dignità unica dell’individuo. Sebbene si faccia una distinzione per coloro che richiedono assistenza medica per anomalie dei genitali presenti alla nascita.

La maternità surrogata riceve una condanna inequivocabile nel documento, descritta come una pratica che sfrutta le donne riducendole a mere fornitrici di bambini per: “Guadagno o al desiderio arbitrario di altri“.

Tale pratica, per il Vaticano: “Contrasta in ogni modo con la dignità fondamentale di ogni essere umano” e trasforma il bambino in un “oggetto”. Viene espressa la speranza in un divieto universale di questa pratica, visione condivisa dal governo italiano attuale.

Un gesto di apertura dal vescovo di Rimini

Nonostante le nette posizioni vaticane, emerge un segnale di apertura. Infatti, il vescovo di Rimini, Nicolò Anselmi, ha partecipato a un evento LGBT organizzato da Arcigay, dimostrando una vicinanza umana che non esclude nessuno dalla comunità ecclesiastica.

La sua presenza è stata giustificata dalla convinzione che “Dio è veramente padre di tutti“. Rimarcando così un messaggio di inclusività che sembra contrapporsi, almeno in apparenza, alla rigida dottrina espressa nel recente documento.

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ultimo aggiornamento: 8 Aprile 2024 14:43

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